Mille volti, una storia.

Ritratti per la costituzione di una fonte orale dell’Analisi collettiva.

Con la raccolta audiovisiva delle esperienze dei partecipanti all’Analisi collettiva si intende costituire una “fonte orale” di questa straordinaria storia, affinché possa offrirsi alla conoscenza, alle ricerche, allo studio, ai progetti, di oggi e delle generazioni future.

Il progetto

Il Progetto dei “mille volti” nasce dall’intenzione di contribuire agli scopi progettuali della Fondazione, incentrati sulla tutela, conservazione e diffusione dell’opera di Massimo Fagioli, integrando la documentazione esistente sull’Analisi collettiva – a partire dagli scritti dello psichiatra, fino a quella prodotta dai partecipanti ai seminari – attraverso la raccolta delle esperienze personali di chi l’ha vissuta, per costituire un archivio delle fonti orali dell’Analisi collettiva stessa.

Le fonti orali, a differenza delle altre fonti storiche, si costruiscono nel presente, nel dialogo tra un intervistato e un intervistatore. È una fonte relazionale che non esisterebbe se qualcuno non avesse deciso di sollecitarla, senza l’intenzione di documentare una storia anche attraverso il racconto in prima persona di chi vi ha partecipato: con le emozioni, gli affetti, le parzialità, il punto di vista personale.

È quindi rapporto tra storia individuale e storia collettiva. Per questo il progetto prevede, nel tempo, la realizzazione di tante interviste, “mille volti”, singoli tasselli di un grande mosaico.

Per restituire appieno la storia e l’identità di chi parla, si è scelto di realizzare le interviste in forma audiovisiva, con qualità cinematografica, così da raccogliere e restituire oltre alle parole, i gesti, le espressioni del viso, i movimenti del corpo.

Le interviste verranno quindi catalogate, archiviate e conservate secondo le regole della scienza orale e della scienza archivistica, nel rispetto delle leggi europee e nazionali sulla tutela della privacy.
Tutto il materiale confluirà nell’archivio corrente della Fondazione Massimo Fagioli per essere restituito ai futuri ricercatori con criteri ben definiti, perché rimanga traccia e possibilità di studio di una storia unica al mondo.

Il Progetto, ad oggi, si è articolato in una prima “fase pilota” (2022), che ha visto la raccolta di 10 interviste-ritratti, già pienamente ultimate, e una “seconda fase” (2024) con la raccolta di 45 interviste-ritratti, in fase di post-produzione.

Il Laboratorio Analisi collettiva è oggi impegnato sia nella predisposizione delle schede per l’archiviazione nella piattaforma della Fondazione (archivio corrente) delle 55 interviste-ritratti complessivamente sin qui realizzate, che nella elaborazione delle prossime fasi della raccolta delle interviste-ritratti, con l’obiettivo di realizzare il più ampio numero possibile di interviste: i “mille ritratti”.

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La realizzazione

Nel 2022 il Laboratorio Analisi collettiva ha realizzato la “fase pilota” del progetto, ideata per testare tutti gli aspetti – dall’impostazione concettuale alla realizzazione concreta della raccolta audiovisiva –  di questa importante, delicata e impegnativa iniziativa.

Un brevissimo estratto di questa prima raccolta è stato presentato nell’ambito dell’iniziativa «Cantiere Archivio», quale esempio delle modalità di lavoro e di quanto viene realizzato con il Progetto.

Nel novembre 2024, a valle di un lungo periodo preparatorio svolto dai volontari del Laboratorio Analisi collettiva nel 2023-24 – che ha incluso lo studio approfondito delle metodologie della storia orale, riferimento primo di tutto il lavoro, e la revisione critica delle dieci interviste del pilota, nonché le riflessioni emerse nel Gruppo di Lavoro congiunto tra membri del CSdI e del Laboratorio, per un approfondimento sugli esiti e sulle prospettive del Progetto – è stata realizzata una “seconda fase”, con la raccolta di 45 nuove interviste-ritratti.

Complessivamente, tra “pilota” e “seconda fase”, la raccolta ha sin qui previsto:

  • 55 interviste a partecipanti all’Analisi collettiva
  • 20 giornate di riprese in 4 settimane
  • 22 intervistatori/co-intervistatori
  • 5 registi
  • 1 direttore della fotografia
  • 1 montatrice, 1 assistente al montaggio
  • 4 operatori di produzione/ organizzazione
  • 4 collaboratori di progetto
  • 12 operatori esterni

e un’intensa attività preparatoria che ha incluso: 6 sessioni formative per intervistatori, la definizione del “format” delle riprese, la scelta delle location, l’organizzazione delle troupe, l’allestimento dei set e la predisposizione delle schede, delle liberatorie e dei piani di lavorazione, oltre alla post-produzione e all’avvio delle attività per l’archiviazione nell’Archivio corrente della Fondazione.

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