"Tell me where is fancy bred".
Massimo Fagioli, un percorso tra scienza e arte.

Il progetto

A trent’anni dalla precedente mostra internazionale, itinerante, Il coraggio delle immagini (1995-1996), patrocinata dal Ministero degli Esteri e ospitata, nella tappa romana, a Palazzo delle Esposizioni, la mostra Tell Me Where is Fancy Bred. Massimo Fagioli, un percorso tra scienza e arte intende proporre al grande pubblico un nuovo sviluppo dell’opera multiforme di questo autore, che ha portato avanti un’innovativa ricerca sulle immagini – dal cinema all’architettura, dal design all’arte figurativa – non disgiunta mai da un rapporto particolare di cura, formazione e ricerca con una massa anonima di persone detta “Analisi collettiva”, una rivoluzionaria forma di psicoterapia. Il nucleo centrale dell’esposizione è costituito dal materiale d’archivio (manoscritti, disegni, articoli di giornale, materiali audio-video, fotografie, libri) utile a far conoscere l’autore. Un uomo di scienza impegnato, sin dai primi anni sessanta, in una ricerca teorica e pratica, che ha preso subito forma nella pubblicazione dei tre libri fondamentali sulla “Teoria della nascita”, nel rapporto con l’Analisi collettiva dalla metà degli anni Settanta e, a partire dagli anni Ottanta, in una originalissima indagine condotta con e sulle immagini della mente, che lo ha portato ad approfondire le opere di scrittori, artisti e registi e, infine, a cimentarsi in prima persona nell’ideazione e nell’esecuzione di opere e progetti, che hanno visto la luce anche attraverso la collaborazione di architetti, artisti, musicisti. 

La mostra prevede una selezione di un centinaio di lavori e comprende: lungometraggi cinematografici, disegni, gioielli, sculture di piccole e grandi dimensioni, progetti di arte pubblica, di design e arredi d’interni, progetti di architettura e di grafica editoriale. Questi lavori saranno allestiti nello spazio insieme a fotografie, video-documentari, locandine, documenti atti a raccontare fasi e momenti diversi di una ricerca, che ha dato vita, in oltre cinquant’anni di lavoro, a un modo nuovo di stare insieme per produrre conoscenza. Questa lezione ha oggi possibilità inedite di ricaduta nella realtà civile e sociale grazie all’attività della Fondazione Massimo Fagioli ETS, che vede la grande partecipazione di giovani accanto a medici, professionisti, scienziati e docenti della scuola pubblica e dell’università.

Data l’importanza e la notorietà di Massimo Fagioli, non solo in Italia ma in ambito internazionale, e della sua opera poliedrica, il progetto espositivo richiede uno spazio pubblico adeguato. In prima istanza si è pensato al Museo di Roma in Trastevere, vista anche la vicinanza allo storico studio dello psichiatra in di via di Roma Libera. Quindi al Palazzo delle Esposizioni, in relazione alla mostra del 1995, o a Villa Torlonia oppure altro spazio da Lei gentilmente indicato. Abbiamo pensato inoltre ad un periodo espositivo di almeno sei settimane. Prevediamo che la mostra avrà un largo afflusso di pubblico, data l’eco nazionale e internazionale dell’autore.