Tutela, conservazione, manutenzione e restauro delle opere pubbliche di Massimo Fagioli
- Arte e linguaggi

Il progetto
E’ stato costituito un gruppo di lavoro finalizzato alla conservazione, restauro e ripristino delle opere e degli spazi pubblici realizzati da Massimo Fagioli.
Il gruppo opererà attraverso attività di monitoraggio costante ed interventi conservativi tempestivi sulle opere, sempre congiunti ad un lavoro di promozione e diffusione della conoscenza a tutti i livelli (cittadini, amministrazioni, Ministero della Cultura, ecc), di sensibilizzazione e di impegno culturale, da svolgersi in collaborazione con gli altri Laboratori della FMF.
La tutela delle opere architettoniche di Massimo Fagioli è particolarmente importante e urgente. Se non supportate da un’adeguata attività di attenta manutenzione, tutela e valorizzazione, manifestano segni di evidente degrado. Situazioni che mettono a rischio l’integrità di un patrimonio architettonico che nel suo complesso ha un valore storico e culturale rilevantissimo.
La base primaria della tutela è quindi la diffusione e il riconoscimento del valore dell’opera. Solo se si riesce a raggiungere un’adeguata condivisione di tale caratteristica tra la cittadinanza, si raggiunge il primo e fondamentale obiettivo della tutela che è il riconoscimento del valore del bene, che è un bene culturale.
La prospettiva che andrà perseguita nel tempo sarà quella del riconoscimento del valore storico culturale delle opere architettoniche, (demandata per legge alla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura) e che potrà essere raggiunta con un paziente e continuo lavoro di “tutela, diffusione e valorizzazione delle opere”.
L’insieme di queste testimonianze costituiscono uno degli aspetti dell’originale, complessa e articolata opera del nostro Autore e che, proprio per questa circostanza, manifesta un carattere assolutamente speciale e unico.
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Le attività previste
Monitoraggio
- Attività di sopralluoghi costanti e cadenzati
- Raccolta di segnalazioni e report periodici
Restauro e ripristino
- Individuazione di interventi da sollecitare alle varie amministrazioni anche con il supporto della FMF come sponsor/partner
Promozione
- Organizzazione di eventi per stimolare la condivisione con le amministrazioni competenti e con le collettività locali.
- Proposte di studi ed approfondimenti storico-critici con pubblicazione di materiali documentari
- Partecipazione ad eventi di studio e di promozione a carattere nazionale (del tipo: Biennale di Venezia, Open House Roma, ecc.) e locale, legati al territorio
- Fornire alla FMF una struttura tecnica di supporto per la definizione di un layout della nuova sede anche in previsione di una ricollocazione delle opere.
Le Opere da tutelare
Riqualificazione di piazza del Popolo ad Avetrana “Le malìe della strega”

Progetto arch. Isa Ciampelletti e Anna Guerzoni, scultura di Alessandro Carlevaro.
Su idee e disegni di Massimo Fagioli.
Le tematiche e le questioni di interesse sociale che muovono l’esigenza di restaurare e tutelare gli spazi pubblici progettati da Massimo Fagioli sono la certezza che la sua ideazione sorgesse dall’esigenza spontanea di dare immagine all’idea di ben essere e di bellezza che lui sapeva di voler stimolare negli esseri umani: “un abitare che è stare con altre persone, perdere tempo, potersi rapportare con lo spazio stesso”.
La “Riqualificazione di piazza del Popolo ad Avetrana” è stata progettata nel 1993 dalle arch. Isa Giovanna Ciampelletti e Anna Guerzoni su idee e disegni di Massimo Fagioli e realizzata negli anni immediatamente successivi. Elemento qualificante è la fontana, composta da due alti elementi di marmi diversi che si innalzano a comporre un’unica immagine che la caduta dell’acqua rende particolarmente suggestiva. In vari sopralluoghi succedutisi nel corso degli anni si sono evidenziati gli interventi da compiere, che presentano tutti carattere di urgenza, come riconosciuto dall’approvazione del progetto da parte del Consiglio di indirizzo della Fondazione: la fontana è in parte rovinata e l’impianto idrico non funziona, la discesa al frantoio è da ripristinare, la panchina da ricostruire nelle parti in legno.
I passi che ci proponiamo di compiere saranno quelli di prendere, entro breve, un contatto con l’amministrazione locale al fine di avviare un’istruttoria e proporre un percorso comune, offrendo la nostra presenza e supporto tecnico e definire con loro gli interventi di manutenzione e restauro necessari. Approfondiremo nello stesso tempo quegli aspetti storico sociali che possono rafforzare i caratteri di “identità culturale locale”. Questo approfondimento dovrebbe portare alla realizzazione di una pubblicazione che si ponga all’interno del progetto per una serie di libretti monotematici sull’opera artistica di MF, anche al fine di porre nel giusto valore questa opera per ripresentarla agli abitanti. pubblicazione utile anche a corredo del percorso per la richiesta del riconoscimento di opera di carattere artistico e la protezione del diritto di autore. Lavoreremo quindi alla costruzione di eventi che facciano percepire alla popolazione la piazza nel suo complesso come spazi da vivere e da sentire come propri.
La fontana di piazza Rolli "La Scultura Gialla"

II progetto della Fontana di Piazza Ettore Rolli, parte del progetto di ristrutturazione della piazza Ettore Rolli, realizzato su idee e disegni di Massimo Fagioli dagli architetti Daniela Gualdi, Corrado Landi, Francesco Mirone, con l’ingegner: Alfonso Posati per le strutture e con direttore dei lavori l’architetto Giovanni Francesco Velli del Comune di Roma, venne completato nel 2000.
La collocazione dell’area sulla via Portuense, adiacente al quartiere di Trastevere poneva la sfida di progettare un’ampio spazio pubblico, una moderna porta verso la città storica, questo richiese fin da subito la proposizione di un’immagine che potesse misurarsi con la dimensione urbana di Roma, per questo il gruppo dei progettisti si rivolse, nel 1996 al professor Massimo Fagioli.
La cui ideazione comprendeva un grande disegno per la pavimentazione raffigurante una donna vestita di nero con la testa stilizzata in una ellisse gialla, all’interno della quale è posta la fontana in bronzo in forma di arco, con un gioco d’acqua attraverso quattro vasche pensili trasparenti.
La fontana ha funzionato per un breve periodo, poi per inefficienze amministrative è rimasta priva di ogni manutenzione. Nel settembre del 2021 è stata rimessa in uso, con il rifacimento della centrale impianti, la sostituzione delle vasche trasparenti, la riparazione delle parti in marmo e la pulitura della struttura in bronzo, riattivando il flusso dell’acqua e ridando luce alle eleganti forme dell’opera.
L’iniziativa è finalizzata al restauro, alla manutenzione e alla adeguata gestione di questa opera pubblica attraverso una collaborazione tra la FMF e il Comune di Roma, con la partecipazione delle rappresentanze locali. Accanto a ciò andranno definiti eventi per la divulgazione della genesi e dei riferimenti del progetto che è particolarmente legato alla realtà romana.
Libreria Amore e Psiche
“La mente guidò le mani con l’immagine
Una libreria nacque dalla fantasia di un arco invisibile”
Massimo Fagioli in Left 17 / 2012

Ideazione: Massimo Fagioli
Progetto: Caterina Calzini, Flavio Vitale
Calcoli strutturali:Mario Contaldi
Inaugurata il 12 aprile 1992, accolta subito con grande interesse sia dalla stampa che dal mondo culturale e da un vasto pubblico, la Libreria “Amore e Psiche” si è caratterizzata dall’inizio come opera architettonica di Massimo Fagioli e negli anni per le innumerevoli iniziative di altissimo livello.
Ha rappresentato l’immagine stessa del gruppo che faceva capo all’Analisi collettiva, ospitando negli anni e con la frequente presenza di Massimo, il confronto sistematico con il mondo culturale e sociale anche internazionale. Sollecitazioni che costantemente venivano riprese e sviluppate nella ricerca dei Seminari.
Nel 2009 è stata premiata da Roma Capitale per la “presenza di architetture d’autore” e per le “attività svolte, di interesse storico tradizionale e didattico culturale”.
Con la nascita dell’Associazione culturale “Amore e Psiche” nel giugno 2007, si completa quell’aspirazione dei soci, presente fin dall’inizio, di fare di quei locali un centro culturale, proposito che prese forma nel marzo 1991 con l’ideazione architettonica di Massimo che parlò subito di spazi “liberi a terra ma sviluppati verso l’alto per accogliere le iniziative”.
Dopo la rimozione dai locali di via di Santa Caterina da Siena 61, in conseguenza dello sfratto (ottobre 2012), la struttura è stata smontata e ricoverata in un deposito.
Di qui il progetto di recupero e conservazione dell’allestimento della Libreria, in prospettiva di una sua futura ricollocazione all’interno della nuova sede della FMF e per un eventuale riutilizzo.
Si sottolinea quanto sia significativa l’ipotesi di collocare la struttura della Libreria “Amore e Psiche” nella sede della Fondazione intitolata a Massimo Fagioli, non solo perché è una sua immagine architettonica ma anche perché il nucleo della FMF, sta nell’ esperienza della Libreria e dell’Associazione “Amore e Psiche” sintetizzati nella frase: “Matematica di insiemi in cui ognuno è tutti…” che Massimo regalò alla neonata Associazione.
La documentazione del progetto, della sua realizzazione, il copioso materiale che raccoglie l’interesse suscitato dalla realizzazione e dai tanti anni di attività della Libreria (elaborati, articoli, recensioni, documenti audio-video ecc.) potrà essere oggetto di specifiche pubblicazioni o essere inserito all’interno della proposta editoriale di una serie di libretti monotematici sull’opera artistica di MF.
Piazza Nicola Cavalieri

Il progetto della piazza è realizzato su idee e disegni di Massimo Fagioli dagli architetti Daniela Gualdi, Corrado Landi, Francesco Mirone, con l’ingegner Alfonso Posati per le strutture, con la modellazione della scultura in bronzo del maestro Alessandro Carlevaro, con direzione dei lavori dell’architetto Giovanni Francesco Velli del Comune di Roma.
La piazza Nicola Cavalieri ha ospitato per alcuni anni la scultura fontana del Gigante, poi irresponsabilmente rimossa, sono rimaste invece le panchine, dette “noccioline” il cui stato richiede la sostituzione di parti in legno e di una lastra in travertino, manutenzioni di facile attuazione.
Si è ancora alla ricerca di una disponibilità dell’amministrazione Comunale al riordino della piazza con la ricollocazione della scultura del Gigante.
Raccogliere testimonianze tra gli abitanti e nelle scuole su come la presenza della fontana del Gigante sia stata positivamente recepita, in contrastato con i pochi che hanno voluto la rimozione.
Sarà necessario procedere a un intervento di conservazione, manutenzione e restauro di questa opera pubblica per restituire alla cittadinanza la qualità artistica della scultura del Gigante che rende di così particolare pregio lo spazio pubblico della piazza.
Affresco nell’Ufficio Giardini del Comune di Roma

L’affresco, realizzato all’interno di un progetto di ristrutturazione di un edificio per uffici sito nel complesso della sede del Servizio Giardini del Comune di Roma presso porta Metronia, su disegno di Massimo Fagioli dalle artiste Claudia Certelli e Valentina Certelli con progettista e direttore dei lavori l’architetto Giovanni Francesco Velli del Comune di Roma, venne completato nel 2002.
Il grande ambiente a doppia altezza consentiva di cogliere nella sua interezza l’affresco, purtroppo successivamente la necessità di acquisire nuovi spazi ha condotto alla realizzazione di nuove tramezzature che se pure non hanno direttamente interessato il dipinto ha tuttavia ridotto lo spazio necessario a percepirne una visione di insieme.
L’opera è di proprietà pubblica, ma poco conosciuta e non valorizzata e tutelata, per l’incuria e l’occupazione dello spazio antistante, si propone pertanto l’analisi del degrado dell’opera, un piano di restauro delle parti danneggiate e un rilievo ortofotografico riproducibile fino alla scala 1:1, da conservare in archivio.
Andranno avviate interlocuzioni con il Dipartimento per evidenziare l’importanza dell’affresco nella produzione artistica di Massimo Fagioli con il patrocinio della FMF.
Sarà necessario realizzare orto foto, con restituzione, raddrizzamento e montaggio in un’immagine riproducibile, rilievo del degrado della superficie pittorica e del sito che lo ospita per proporre all’Amministrazione interventi di restauro e di valorizzazione con visite guidate.
La scultura blu

Era il 27 luglio 1999… e nacque uno scarabocchio come ne ho fatti tanti. …
Dicevano che addirittura si è configurato come confronto, studio, rapporto tra pensiero occidentale e pensiero orientale. …
Poi doveva accadere che quel disegno era l’espressione massima di questa enorme ricerca tuttora in corso per cui il nesso tra la ragione e tutto ciò che non è ragione, tra linguaggio articolato e immagine doveva essere direttamente legato o addirittura dipendente, originato, dal rapporto uomo donna. …
Massimo Fagioli “Il sogno della farfalla”, 1/2006, pp. 9-15
Il 17 novembre 2005 la statua detta “Scultura blu” è stata collocata nel cortile della Facoltà di Studi Orientali dell’Università di Roma “La Sapienza” e successivamente, spostata in uno spazio coperto in prossimità dell’ingresso della nuova sede del Dipartimento dell’Istituto Italiano di Studi Orientali (Centro Linguistico di Ateneo) nel quartiere di San Lorenzo.
Il progetto intende salvaguardare e valorizzare l’opera artistica del suo ideatore, lo psichiatra Massimo Fagioli, attraverso azioni concrete di conservazione, tutela e diffusione in tutti i suoi aspetti conoscitivi e tecnici.
Tale lavoro si articolerà in una prima fase con la schedatura inventariale, normata sul modello catalografico in uso dell’ICCD, che prevede la raccolta dei dati essenziali del manufatto, la valutazione dello stato conservativo, la storia della sua realizzazione, con la collaborazione dei coautori e una documentazione video fotografica, propedeutici agli interventi di restauro.
In una fase successiva sarà possibile proporre un’adeguata riqualificazione del contesto ambientale in cui essa è attualmente collocata, con un progetto di valorizzazione dell’area circostante come spazio di aggregazione di studenti e studiosi, permettendone così un utilizzo in una fase successiva, per la promozione di interventi culturali diversificati. In questa ottica si potranno prevedere pannelli didattici in varie lingue sulla storia e i contenuti dell’opera, eventi musicali, presentazione di libri, dibattiti ecc.
La promozione culturale e gli eventi potranno essere organizzati, in partenariato tra FMF, Università, Enti pubblici e privati, per prevedere e attuare progetti di studio in vari ambiti collegati all’opera e ai suoi contenuti, visite didattiche per le scuole e la cittadinanza anche alle altre opere dello stesso autore presenti sul territorio di Roma. È possibile prevedere, inoltre, una collaborazione con gli altri laboratori della Fondazione, per indagare sui contenuti culturali e scientifici dell’opera teorica e artistica del suo Autore che permettano la più ampia conoscenza di una storia e di una ricerca unica e originale che ha coinvolto per più di quaranta anni centinaia di persone.
La panchina di piazza San Cosimato

“Lo spazio collettivo ritrovato”
Progetto per la riqualificazione di Piazza San Cosimato, di Paola Del Gallo, Carlo Concetti, Alessandro Cotti Giovanni Velli su idee e disegni di Massimo Fagioli.
“… Qualcuno ci potrebbe rimproverare di aver fatto prevalere la scultura – l’ornamentale -all’architettura – l’utile -; ma se qualcuno ci può rimproverare che l’obelisco e l’arco non siano utili, noi rivendichiamo la realtà della fontana-panchina, che, anche se non è utile in senso pratico permette l’uso della piazza nel senso di vivere lo spazio, l’ambiente, la propria libertà, la possibilità di incontro. In questi mesi abbiamo potuto notare che la panchina è sempre piena di persone, nonostante l’apparente scomodità. Un concetto di abitare che non è legato, come troppo spesso accade, alla soddisfazione dei bisogni elementari come dormire, mangiare, stare caldi, come è accaduto per l’architettura dell’ottocento da cui la piazza è circondata.”
Così Paola Del Gallo, Carlo Concetti, Alessandro Cotti Giovanni Velli, autori su idee e disegni di Massimo Fagioli, del progetto per la riqualificazione di Piazza San Cosimato affermavano nel dibattito pubblico svoltosi a Piazza san Cosimato, il 29 maggio 1992.
Un prototipo della panchina di 63 metri ed alta 1.90 metri venne realizzata e presentata in occasione della mostra “La capitale a Roma, città e arredo urbano”, tenutasi a Roma al Palazzo delle Esposizioni, nell’autunno del 1991 e successivamente collocata nella piazza San Cosimato per qualche mese.
Il Professore Emerito Franco Purini ebbe occasione di affermare che il progetto nei suoi elementi costituiva il risultato di una “intuizione poetica alleata con una precisa intelligenza dell’indentità di un tracciato urbano, “ascoltato” nei suoi Valori simbolici e spaziali”.
Attualmente parte di questo prototipo è conservato presso la sede del Servizio Giardini del Comune di Roma, ad evitare che un elemento così significativo, testimonianza del progetto a suo tempo ideato da Massimo Fagioli vada perduto si cercherà attraverso accordi con il comune di Roma, di dare una nuova collocazione all’opera in grado di valorizzarla e di garantirne una adeguata fruizione.